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L’ultimo ad andarsene, all’età di 87 anni, fu Giannetto Mariotti.
Era l’ultimo giocatore di tamburello, uno sport che lo vide vincitore del campionato italiano disputato a Firenze nel 1953.
La passione per questo gioco che veniva disputato con otto giocatori, quattro da una parte e quattro dall’altra (una specie del gioco del tennis ma senza rete) era ben presente a San Casciano a cavallo della seconda guerra mondiale.
La squadra era composta dal battitore, la mezza spalla, e due terzini, che al cambio di campo si invertivano i ruoli.
La palla era battuta dal battitore che al posto del classico tamburello tondo, ne usava un altro a forma di pera.
La palla non poteva fare più di un balzo altrimenti era punto perso, così come la palla non doveva superare la riga che delimitava la larghezza.
Il gioco del tamburello era molto sentito in paese e sicuramente Giannetto aveva preso questa passione dal padre Mario, che di mestiere faceva le funi (le corde) poco distante dal campo del “gioco”: non poteva resistere quando sentiva battere la palla sul tamburello, e così lasciava il lavoro precipitandosi a giocare.
In casa Giannetto conservava ancora quei vecchi cimeli di gioco, il tamburello a forma di pera per battere e il tamburello più rotondo per il gioco, oltre ad una foto bellissima scattata nel 1932 in piazza della Repubblica, sotto le mura del Piazzone.
Una rarità, dove si vede Giannetto da piccolo assieme al babbo, oltre a tanti altri sportivi sancascianesi: le persone di una certa età forse riconosceranno qualcuno, mentre le generazioni nuove sapranno apprezzare questo “spaccato” di vita sportiva.
Che ci è stato tramandato da Giannetto, uomo di animo buono e di una simpatia unica.
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