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Un viaggio attraverso la storia della cucina fiorentina che si interseca con quella, altrettanto affascinante, del Chianti fiorentino.

Questo è il filo conduttore che ha accompagnato la ricerca di Milko Chilleri, giornalista e grande appassionato di enogastronomia; un percorso narrativo che ha portato l’autore a ripercorrere la tradizione culinaria di una città importante, Firenze, e di quello che un tempo era solo il suo “contado”, dal Medioevo ai nostri giorni.

Il tutto in “A Tavola da Firenze al Chianti. Un viaggio nel cibo e nel vino. Materie prime, ricette e vicende storiche” (edizioni Chianti Multi Service).

Un excursus emozionale alla ricerca di ciò che si cela dietro le più famose ricette toscane che da sempre rispecchiano la storia degli uomini e del loro territorio, ma anche il racconto di un’identità gastronomica ritrovata, quella di una campagna, un tempo luogo di approvvigionamento di materie prime per la città, che negli anni ha preso finalmente coscienza dell’immensa ricchezza della sua cucina e dei suoi ingredienti straordinari.

Il pane, la carne, i salumi, l’olio e il vino sono i protagonisti di un itinerario che inizia nella Firenze del Medioevo, periodo in cui il cibo e i suoi condimenti rappresentano i simboli di una condizione socioeconomica, fino al Rinascimento, età in cui la preparazione di una pietanza ha anche lo scopo di ostentare la magnificenza dei signori.

Senza tralasciare i piatti poveri, antiche tradizioni contadine fortunatamente tramandate fino ai giorni nostri, per arrivare alle rielaborazioni attuali e di successo di grandi chef.

Un libro piacevole e originale, ricco di aneddoti, curiosità e ricette appetitose ma, ci tiene a precisare Chilleri, “non per tutti” in quanto non si tratta di un mero ricettario bensì di una raccolta di interessanti interviste agli “addetti ai lavori”, tra cui storici, scrittori e appassionati ma anche ristoratori, enologi, macellai, grandi chef e bravi cuochi.

Grazie ai numerosi QR-Code, stampati all’interno della pubblicazione, “A Tavola da Firenze al Chianti” consente all’utente di accedere, con un semplice click dello smartphone, al trailer tematico e a tutte le video interviste realizzate dal giornalista trasformando così la lettura di questo libro in un’esperienza interattiva molto interessante.

Il libro è stato pubblicato con il patrocinio di: Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio Olio Dop Chianti Classico, Consorzio pane Toscano Dop, Associazione Cuochi Fiorentini, Rotary Club San Casciano Chianti, Rotary Club Firenze Lorenzo il Magnifico e con il contributo del Banco Fiorentino del Mugello, Impruneta e Signa.

Dice Lisa Volpi (Chianti Multi Service): “Abbiamo accolto favorevolmente l’iniziativa editoriale di Milko Chilleri che, attraverso questo volume, ha voluto ripercorrere la storia culinaria di Firenze ma anche di un territorio importante, quello del Chianti fiorentino, intrecciando abilmente storia, aneddoti e personaggi ai piatti e ai prodotti che ci caratterizzano. Un libro originale, ricco di incontri e segreti del mestiere ma anche di antiche ricette e rivisitazioni gastronomiche azzeccate. Proprio per questi aspetti di promozione e conoscenza del territorio del Chianti fiorentino ci è piaciuto condividere questo progetto”.

Per Carlotta Gori (direttore Consorzio del Vino Chianti Classico), “Chianti è una parola chiave, per alcuni un obiettivo, per altri un’eterna ricerca. Identità. Il nostro Chianti Classico ha un forte valore identitario: evoca sognanti paesaggi toscani e vino rosso di qualità. È simbolo della cultura e della tradizione enogastronomica toscana. Il Chianti Classico è anche il vino per il cibo, per antonomasia. Un cibo spesso condito con l’altro prodotto simbolo della nostra terra, l’olio DOP Chianti Classico. Il libro di Milko Chilleri racconta anche questo, con grande passione e originalità”.

Conclude Leonardo Romanelli, giornalista, gastronomo e sommelier: “E` bene ogni tanto riflettere piu` a fondo su cosa è diventata oggi la gastronomia fiorentina nella quale è facile reperire ingredienti di ottima qualità, che si esaltano al gusto con preparazioni semplici ma efficaci. E` una cucina stancante e ripetitiva? In realtà, la tradizione dimostra che non e` cosi` e che, soprattutto, i piatti tradizionali sono rimasti sempre al loro posto, mentre è cambiato il contesto che li circonda”.

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