Articolo disponibile anche in: Inglese

Da un lato c’è chi spinge molto forte sull’inserimento delle sottozone nella categorizzazione dei Chianti Classico. Dall’altro c’è chi ancora frena.

In un “mondo Gallo Nero” che intanto aspetta la nomina del successore dell’ex direttore generale Giuseppe Liberatore, con un Cda che va a scadenza nel maggio 2018 e un lavoro da strutturare sempre di più all’estero, legandolo al mondo della ristorazione.

Una situazione ben descritta da Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, durante “Terra Vocata“, l’incontro organizzato venerdì 27 ottobre alla Certosa di Pontignano dai produttori dell’associazione Classico Berardenga.

“C’è una evoluzione nel dibattito sulle sottozone? E’ una domanda di grande attualità – ha ammesso Zingarelli – Purtroppo nel Cda abbiamo pareri molto contrastanti da questo punto di vista. Abbiamo tre categorie, Chianti Classico, Riserva, Gran Selezione. Ci sono alcuni consiglieri per una dimensione geografica aggiuntiva (su questo siamo tutti abbastanza d’accordo), ma non per una zonazione”.

Fra le problematiche indicate da Zingarelli, “a quale categoria collegarla? Alla Gran Selezione? Alla Gran Selezione e alla Riserva? A tutto? Poi c’è il discorso delle zone non totalmente all’interno dell’area del Chianti Classico, penso soprattutto a Tavarnelle, Barberino e la piccola parte di Poggibonsi. Poi ci sono le sottozone comunali: ci sono aree come Panzano che possono essere considerati comuni a parte. Poi però c’è la voglia di altre, soprattutto a Greve in Chianti, che si vogliono staccare. Insomma, ci troviamo davanti a questa problematica con la paura che invece di unire possa dividere”.

“Ogni socio – ha proseguito – ha idee diverse. Dobbiamo trovare una soluzione però, perché tutti ce lo chiedono: di sicuro bisogna lavorare di più sulla Gran Selezione, per la quale abbiamo avuto un coraggio enorme a presentarla sul mercato (che ci sta dando ragione), iniziando fra tante critiche. Adesso serve un secondo passo, probabilmente modificando la sua base ampeleografica. E, subito dopo, parlare delle menzioni geografiche aggiuntive”.

“Le singole associazioni che affiancano il lavoro dei produttori e del Consorzio? Un movimento che trovo molto positivo – ha detto Zingarelli in conclusione – Ma attezione: a parere mio tutto il Chianti Classico è zona vocata. La cosa importante è che queste associazioni valorizzino peculiarità e territorio, ma non abbiano lo scopo di dire… noi siamo più belli degli altri”.

Matteo Pucci

Leggi altri articoli...