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Incontriamo Peter Weller nel ristorante all’aperto del Castello del Nero, affacciato sull’abbagliante campagna che da Tavarnelle porta a Tignano. Ci sediamo e Peter ci travolge con il suo entusiasmo per la Toscana e il Chianti.

Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di un personaggio davvero straordinario. Unico. Professore di storia. Attore a Hollywood: molti lo ricorderanno nella sua interpretazione più celebre, quella del poliziotto Alex Murphy in “Robocop”.

Ma il tema-cinema lo tocchiamo solo per pochi secondi. Peter è affascinato dalla storia e dalla cultura del nostro Paese, e si racconta a cuore aperto: “Qui al Castello del Nero mi sento talmente a mio agio – dice – che è come se fosse la mia… casa in Toscana”.

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Peter Weller

Il suo legame con il nostro Paese è davvero saldo: per una parte dell’anno vive in Costiera Amalfitana, dove ha una casa. Ma viene sempre anche in Toscana: “Ho iniziato visitando Firenze – ci racconta – dove ho anche studiato e insegnato”.

“Con Firenze ho un rapporto di amore-odio – ci dice sorridendo – e la mia assistente mi ha detto che sono proprio come… i fiorentini”.

Saldissimo anche il legame con Siena, e in particolare con il Palio, che Peter ha visto più e più volte: “Ho molti amici a Siena, una città che amo”.

Proprio per le sue frequentazioni senesi soggiornava sempre in un agriturismo fuori dalle mura, nel periodo del Palio: “Un anno – racconta – sbagliarono le date del soggiorno e fui obbligato a trovare una sistemazione alternativa. Pensai di andare a Firenze in un grand hotel, dove sono ospite di frequente. Lì mi suggerirono il Castello del Nero. Una scoperta! Ormai vengo qui da anni”.

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Castello del Nero

Da subito ha stretto legami e rapporti, in particolare con Fabio Baroncelli, front office manager, ed è diventato ospite fisso.

“Qui mi sento a casa – dice Peter – vivo in una atmosfera familiare: è il mio paradiso. Sono venuto anche in inverno e mi è davvero piaciuto vedere il Chianti più… “rustic”, in una stagione diversa e altrettanto affascinante”.

Davanti a sé ha il suo computer: “Sto scrivendo un articolo su Antonello Da Messina ed è fantastico scriverlo qui. Guardando questi panorami, assaggiando la fantastica cucina toscana e chiantigiana. Amo quella molto tipica, dal cinghiale, al papero, alla cacciagione in genere”.

In un accenno alla sua “seconda vita” davanti alla macchina da presa, ci dice di aver “vissuto in moltissimi alberghi. E la differenza la fa sempre il servizio: in Italia ci sono molti alberghi con servizi mediocri, qui al Castello del Nero invece è il servizio che fa la differenza, è il top, il massimo”.

Viene sempre con la moglie e il figlio: “Amo rilassarmi – conclude prima di darci una vigorosa stretta di mano e salutarci – mentre i miei visitano in lungo e in largo la Toscana. Magari mi faccio una bella passeggiata nei dintorni, o vado alla Messa. Dove? In chiesa a Tavarnelle, o nella meravigliosa chiesetta di Tignano”.

Matteo Pucci

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