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Esiste un posto a Chiesanuova, lungo la via Volterrana, immerso nel verde della nostra campagna, dove la profondità degli spazi e l’aroma dei profumi inebria l’ospite al punto che non vorrebbe più andarsene: è “Il Pintello” di Marco e Silvia che in questi giorni raccolgono le olive dei loro 1.300 olivi.

Nei campi bagnati dalla guazza delle notte passata ci sono grandi reti posizionate sotto gli alberi per la raccolta e troviamo Marco al lavoro con i suoi tre aiutanti.

Lavorano dalle 7.30 di ogni mattina fino al tramonto per circa quindici giorni. Il lavoro è duro anche perché devono fare in fretta per rispettare l’appuntamento con il frantoio di Cerbaia, ma anche per finire prima che arrivi il freddo. Non li possiamo disturbare ma è bello starli a guardare mentre lavorano in armonia con la natura.

“La nostra azienda – ci racconta allora la moglie Silvia – è una piccola azienda biologica a gestione familiare che mio marito Marco ha ereditato dal nonno negli anni ’80. Ci lavoriamo io, Marco e Giulia, la figlia maggiore che gestisce l’agriturismo”.

“Produciamo il vino da un’uva biologica che viene vinificata a parte alle Cantine del Grevepesa – continuano – e l’olio, sempre biologico, che facciamo dai tanti olivi ripiantati da Marco. Lui infatti è stato uno dei primi giovani a ritornare alla terra, ridando vita a questo posto anche contro il volere dei suoi genitori, che avrebbero voluto che studiasse. Ma è stata una scelta splendida: abbiamo avuto tre figli che sono cresciuti ad un passo da Firenze ma a contatto con la natura, con la possibilità di credere nei valori della terra e nel progetto di coltivare cose nostre per essere autosufficienti”.

Cosa rappresenta per voi il periodo della raccolta delle olive? “Il periodo della raccolta delle olive – continua Silvia- è una festa, il risultato di un’annata di lavoro faticoso e quest’anno è stato difficile perché questo benedetto parassita buca anche il nocciolo e tante olive sono cascate a terra”.

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“Per questo  – dice ancora – scegliamo solo gli olivi più carichi e il resto si lascia stare anche per motivi di costi. Usiamo il rastrello piccolo per le olive più basse e delicate e il frullino elettrico per tutte le altre. Poi raccogliamo tutto nelle cassette e le portiamo al frantoio per la frangitura”.

Accompagnamo Silvia in cucina perché è quasi l’ora di pranzo. Ci sarebbe piaciuto vederli mangiare a sedere su una bella tovaglia pane e pecorino sotto gli ulivi, come è consuetudine fare in questo periodo di raccolta. Ma purtroppo sta piovendo.

Allora cosa hai preparato oggi di buono? “Polenta e spezzatino un po’ piccantino, con la salsiccia e qualche fungo. Mangiamo davanti alla stufa poi di nuovo al lavoro”.

E’ l’ora di salutarci. Ringraziamo la padrona di casa per averci permesso di partecipare ad un momento così unico e diverso rispetto ai ritmi frenetici a cui siamo abituati.

Negli occhi ci restano i colori di questa campagna unica al mondo che sa regalare emozioni profonde e nel cuore portiamo la nostra riconoscenza per tutte le persone che come Marco e Silvia lavorano tutti i giorni per mantenere vivo questo nostro bellissimo territorio.

Silvia Luis