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La mosca è tornata minacciosa anche per la campagna olearia 2016 che sta per partire. Ma le previsioni davvero buie di alcune settimane fa per fortuna iniziano a rilevarsi più pessimistiche della situazione nei campi.

E’ la fotografia scattata dal convegno organizzato da Anapoo (Associazione Nazionale Assaggiatori Professionisti Olio) mercoledì 5 ottobre nell’Auditorium ChiantiBanca di San Casciano: “Visto il vuoto delle istituzioni dal punto di vista informativo – ci spiega Franco Pasquini, presidente Anapoo – ci è sembrato giusto fare il punto della situazione, in particolare dando informazione alle imprese agricole su come affrontare la campagna di frangitura. Abbiamo portato a parlare esperti di macchine, filtrazione, mosca, forestali, enti certificatori, Consorzio Chianti Classico”.

Il più atteso di tutti, senza dubbio, l’intervento di Massimo Ricciolini, del servizio fito sanitario regionale: “Quest’anno – dice a WeChianti – l’annata sembrava presentarsi simile a quella terribile del 2014. A un certo punto abbiamo proprio pensato potesse esserlo”.

Per fortuna però la situazione è meno peggiore del previsto: “Ad oggi possiamo dire che c’è una infestazione importante ma su livelli più limitati del 2014. Le zone più colpite? Dove le temperature del periodo invernale sono state più basse siamo più a rischio. La provincia di Firenze è fra quelle messe peggio, Siena e Arezzo stanno meglio”.

“Va anche detto – spiega ancora Riccioli – che quest’anno eravamo preparati, mentre nel 2014 la mosca colpì indisturbata. Chi è stato in grado di intervenire (e dico chimicamente, purtroppo le armi del biologico in annate del genere sono pesso un po’ spuntate) farà un buon raccolto”.

“Se è aumentata la sensibilità sul tema? Quella degli agricoltori professionali senz’altro – risponde in conclusione – Si sono attrezzati sia dal punto di vista tecnico che culturale. L’hobbysta invece guarda quello che fa il vicino, ma non è detto che il vicino faccia bene. E poi c’è questa idea che si fa biologico non facendo niente, mentre invece in quel modo non si è agricoltori ma solo raccoglitori…”.

Matteo Pucci