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Si sale su, dalla piazza di Greve in Chianti. Prima le vigne e gli olivi. Poi il bosco. Infine si apre una conca grigia, geometrica, affascinante.

E’ la Cava di Caprolo, dalla quale la Frosini Pietre dal 1983 estrae la Pietra Macigno. Su questo sito estrattivo ci sono testimonianze fin dal XVIII Secolo, attestate nelle opere di Francesco Rodolico e Rino Sartori, due importanti studiosi di Geologia Italiana.

La zona sulla quale si sviluppa il sito di Cava è impostata sulla formazione torbiditica oligo-miocenica del Macigno, sul fianco orientale di un’ampia zona collinare che costituisce la dorsale dei monti del Chianti. Che da qui “guardano verso il Valdarno da un lato, a Panzano e al Chianti senese dall’altro”.

La Pietra Macigno ha un colore grigio-verde, presentandosi con un’alternanza di potenti strati di roccia compatta. In Cava, dove si utilizzano macchinari moderni, si respira comunque profumo di lavoro antico: di sole, di polvere, di pioggia. Sullo sfondo il panorama più quotidiano, tipico delle nostre zone, con le file di vigneti di Chianti Classico a non finire, case coloniche, qualcuna diventata agriturismo.

Qui invece domina un grigio brillante, che cambia sfumature come cambiano le nuvole. E’ il regno di camion ed escavatori. E’ qui che inizia tutto. Dalle centinaia di anni del passato affiora la Pietra Macigno.

Che va estratta con sapienza e perizia, per poi diventare pavimento, mensola, pilastro, rivestimento di un muro; il bordo di una piscina, una caditoia, una fontana o un davanzale. Una scala, un tavolo. O una panchina, come quelle (bellissime) “griffate” Frosini Pietre, installate da poco nel centro storico di Prato.

La pietra in mezzo alle vigne: lo è fisicamente, per la collocazione della Cava; lo sarà anche in occasione dell’Expo del Chianti Classico 2016, con uno splendido progetto giunto alla seconda edizione, realizzato con il Liceo Artistico Statale di Porta Romana a Firenze.

Frosini Pietre sarà infatti in piazza Matteotti, dall’8 all’11 settembre, con tre studenti della classe 5° di Scultura (Giorgio Crescentini, Brando Pieraccini e Francesco Cansella, coadiuvati dal professor Rocco Spina).

Scolpiranno la Pietra Macigno di Greve: lo scorso anno diedero vita allo stemma del Comune di Greve in Chianti (poi donato alla stessa amministrazione comunale grevigiana); quest’anno scolpiranno il bellissimo Gallo Nero, simbolo del vino di questo territorio, lo stemma del Consorzio Vino Chianti Classico.

Inoltre, proprio il sabato 10 settembre, nel pomeriggio dell’Expo del Chianti Classico, insieme a una guida ambientale sarà possibile visitare la Cava della Frosini Pietre. Per quello che è un viaggio speciale in un luogo unico nel territorio chiantigiano.

Info e contatti: www.frosinipietre.it – via Livornese 769, 50055 Lastra a Signa – 055/8724105-6 – 3357573161giacomomartelli@frosinipietre.it – 320179053.