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Dal ricco mondo vegetale, che accosta rose, fiori e acqua stagliati in una dimensione astratta, alle espressioni e alle vicende surreali di un burattino con l’anima come Pinocchio.

Nelle intuizioni creative di Mario Madiai, uno dei più accreditati protagonisti dell’arte contemporanea, il tema della vita, che si manifesta nelle sue espressioni più diverse, è una costante che lega e accomuna temi, forme e colori.

La valigia, con le idee di un artista perennemente in viaggio, appassionato di paesaggio e natura, si apre e inonda di profumi immateriali San Donato in Poggio, come in un giardino arricchito da angoli di pittura ed emozioni che parlano di armonia, in cui le linee spaziano in libertà e trovano l’equilibrio nella composizione.

Sabato 17 marzo alle 17.30 apre i battenti tra le sale di Palazzo Malaspina la personale di Mario Madiai, “Unitamente in due” a cura di Filippo Lotti.

La mostra, promossa dall’Unione comunale del Chianti fiorentino, è organizzata dall’associazione Fuori Luogo e resterà aperta fino al 1 maggio. Saranno una quarantina i lavori dell’artista senese in mostra nel cuore del Chianti con opere pittoriche su tela, tavola e cartoncino, esposte per la prima volta tra gli spazi del palazzo rinascimentale di San Donato

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Madiai utilizza i temi del paesaggio o della natura morta per approfondire un linguaggio individuale. “La continua e ossessiva ricerca di nuovi soggetti e metodi espressivi – dice il curatore Filipo Lotti – è stata la firma di Madiai per tutta la sua carriera. I soggetti ricorrenti hanno dominato la sua produzione e possono essere suddivisi in cicli monotematici, come: “interni”, “paesaggi”, “giardini”, “tavoli ricordati”, “i fiori, le foglie e l’acqua”, “girasoli”, le “rose”, ma anche Pinocchio”. L’incontro tra Madiai e Pinocchio è avvenuto nella maturità. Il rapporto con i personaggi Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, Geppetto e il giudice, offre all’artista l’occasione di stimolare una fantasia onirica”.

Mario Madiai nasce a Siena nel 1944. Ancora giovane, si trasferisce a Livorno. Frequenta l’Istituto d’Arte “Augusto Passaglia” di Lucca e, sin da giovanissimo, si dedica alla pittura e, con il suo talento precoce, si distingue subito nelle manifestazioni artistiche nazionali più qualificate degli anni ‘60 e ’70. A soli diciassette anni vince la IV edizione della “Mostra dello studente d’Arte”, indetta tra tutti gli studenti degli Istituti d’Arte d’Italia e riceve la medaglia d’oro in Campidoglio a Roma.

Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, spostandosi frequentemente tra Europa, Asia e nelle Americhe. Le sue opere sono state recentemente inserite nella collezione permanente del Museo d’Arte Moderna “Mario Grimoldi” di Cortina d’Ampezzo, nel “Museo d’Arte dello Splendore” in provincia di Teramo e Il Ciocco a Barga (Lu) ha un’intera sala dedicata all’artista con dipinti di grandi dimensioni.

Della sua opera si è occupata ampiamente la critica, da Franco Basile a Elio Mercuri, Stefano Barbieri, Giuseppe Cordoni, Martina Corgnati, Riccardo Ferrucci, Angela Madesani, Nicola Micieli, Raffaele Monti, Marco Palamidessi, Tommaso Paloscia, Gianni Pozzi, Mario Quesada, Carlo Ludovico Ragghianti, Alessandra Rotini, Pier Carlo Santini, Renato Valerio, Federico Zucchelli.

Vive e opera tra la campagna pisana e gli Stati Uniti.

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