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Montefioralle, con la sua storia, le sue architetture medievali, i vicoli, le piazzette, la chiesa di Santo Stefano, le mura e il Cassero, è un pezzo di quel ricco patrimonio italiano, fatto di storia, cultura, ambiente e tradizioni, degno di entrare nella prestigiosa rete dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”.

Risultati immagini per i borghi più belli d'italiaL’antico castello di Montefioralle, immerso nel cuore del Chianti Classico, è stato riconosciuto simbolo di quell’Italia nascosta, al di fuori dei circuiti e dai flussi tradizionali, che merita di essere valorizzato con un’operazione nazionale di promozione turistica integrata.

E’ stato il presidente dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi, a comunicare la buona notizia con una lettera che ufficialmente accoglie la richiesta di inserimento nella rete avanzata dal primo cittadino grevigiano, Paolo Sottani.

Cenni storici

Il nome originario, che si rinviene per la prima volta in un documento del 1115, era MonteFicalle, presumibilmente di origine etrusca, o più semplicemente derivante dall’abbondanza di alberi da Fico che si trovavano sul colle.

Il Castello apparteneva ad una famiglia nobile di origine Longobarda; nel corso della storia appartenne poi ai Ricasoli, a Benci da Figline e infine ai Gherardini, famiglia originaria del comune di Greve in Chianti.

La leggenda vuole che sia passato da Monte Ficalle anche Federico Barbarossa con le sue scorribande. Nel corso del duecento, a sottolinearne l’importanza strategica e la fiorentinità divenne sede della Lega della Val di Greve.

Nel 1260, dopo la battaglia di Montaperti in cui i Senesi sconfissero i Fiorentini fu teatro di un inatteso attacco di una squadra di ghibellini contro una famiglia di guelfi che possedeva a Montefioralle alcune case, nei pressi del Cassero.

Tra il ‘300 e il ‘400 subì le scorribande e le lotte tra i Grandi Comuni della Toscana per accaparrarsi le zone di confine; nel 1325 venne assediato dalle Truppe di Castruccio Castracani e tra il 1397 e il 1402 subì le incursioni di Alberto da Barbiano.

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