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La costituzione del Distretto Rurale del Chianti e la candidatura del territorio chiantigiano come patrimonio Unesco (dell’umanità): sono i sindaci di Greve in Chianti (Paolo Sottani) e di San Casciano (Massimiliano Pescini) a fare il punto della situazione.

“Siamo all’inizio di un percorso complesso – precisa Massimiliano Pescini a proposito del percorso di candidatura del Chianti a Patrimonio dell’Umanità – che, se ben orientato, potrà portare il Chianti verso un valore aggiunto, la fase nella quale ci troviamo attualmente è quella del tentative lists”.

“Ovvero – spiega il primo cittadino sancascianese – abbiamo richiesto l’inserimento nella lista degli aspiranti Unesco credendo fortemente in un territorio che abbiamo candidato non solo come area vitivinicola ma come paesaggio culturale. Investiamo su tutto il nostro territorio, stratificato, storico, comprendendo il paesaggio e il sistema di vita che lo caratterizza”.

Il sindaco Paolo Sottani mette l’accento sugli obiettivi del Distretto Rurale: che comprenderà i territori comunali di Greve, San Casciano, Barberino Tavarnelle, Radda, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga.

“Il Distretto – spiega Sottani – rappresenta un punto di forza del percorso sorto dal dialogo tra le amministrazioni comunali, nell’ambito della Conferenza dei sindaci del Chianti, e il mondo produttivo legato al Consorzio Vino Chianti Classico”.

“Il riconoscimento della titolarità di tutti i confini amministrativi – conclude – è una pietra che si è posata a favore dello sviluppo sostenibile del territorio, al momento stiamo lavorando alla richiesta dei finanziamenti di rilievo nazionale che, una volta ottenuti, potranno determinare importanti ricadute economiche non solo nel settore dell’agricoltura ma anche sugli altri comparti produttivi come commercio, industria e artigianato”.

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