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Un dubbio che attanaglia sempre l’investitore che si avvicina a questi strumenti finanziari: conviene acquistare criptovalute o il rischio di vedere i propri soldi dissolversi è reale? Il tema è delicato e va affrontato prendendo in esame ogni aspetto.

Indubbiamente negli ultimi mesi le criptovalute hanno rappresentato un prodotto finanziario di punta: uno strumento sul quale in molti hanno puntato ottenendo guadagni anche piuttosto elevati. D’altra parte la crescita è stata evidente, si parla di un qualcosa di innegabile oltre che di costante nel tempo.

Tuttavia le ultime settimane sono state piuttosto deleterie per le monete virtuali con crolli sostanziali, per alcuni preventivabili, del valore.

Senza troppi giri di parole la seconda metà del 2018 per le criptovalute è stata pessima: ha iniziato il Bitcoin, la più famosa tra le monete virtuali, il cui valore è passato da quasi 20mila dollari a meno di 4mila.

Un salto multiplo che ha riguardato anche le altre “sorelle” e che ha mandato in subbuglio il mercato allarmando coloro i quali investono su questi strumenti.

E si parla di un esercito piuttosto folto che comprende anche la schiera di trader fai da te che si rivolgono a piattaforme online per acquistare criptovalute.

Quasi tutte le monete hanno raggiunto il proprio apice circa un anno fa, sul finire del 2017 a cavallo di natale: 12 mesi sono stati sufficienti per portare una crisi evidente che ha fatto gridare alla bolla speculativa.

La capitalizzazione complessiva del settore delle monete virtuali è passata da 800 miliardi a poco più di 120: a guidare la discesa è stato soprattutto il crollo di Bitcoin ed Ethereum, le più note, ma anche del Litecoin, del Bitcoin Cash e del Ripple.

Ovviamente in molti, basandosi sul noto adagio che indica come sia inutile piangere sul latte versato, guardano ora al 2019 per capire quanto possa convenire puntare ancora sulle criptovalute. E molti analisti sono convinti di una ripresa con il Bitcoin a fare la voce grossa.

Ovviamente sulle valute virtuali grava sempre come un’incognita la questione regolamentazione.

In sostanza è opinione diffusa che una ripresa potrà esserci solo e soltanto se entreranno in campo, pesantemente e non in modo superficiale, anche gli investitori istituzionali. Che ad oggi si sono tenuti piuttosto alla larga da questi strumenti visti quasi alla stregua di un prodotto di sottobosco che sfugge a qualsiasi regolamentazione.

La sfida è aperta, resta solo da capire cosa succederà nei prossimi mesi al mondo delle criptovalute.

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