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La notizia l’abbiamo data proprio su WeChianti nei giorni scorsi: il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia (Radda in Chianti) è stato inserito al terzo posto nella “TOP 100” 2018 di Wine Spectator.

Un risultato importante, importantissimo per l’azienda raddese, guidata da Giovannella, Niccolò e Federica Mascheroni Stianti.

Ed è proprio con Federica Mascheroni Stianti che riflettiamo sul valore di questo risultato: per Volpaia ma non solo.

Federica, cosa vuol dire avere un proprio vino al terzo posto della TOP 100 di Wine Spectator?

“È il coronamento di un sogno. Il premio che avrei voluto regalare a tutte le persone che lavorano con passione a Volpaia”.

Con chi si sente di condividere il merito di questo risultato?

“Con tutte le persone che stapperanno una bottiglia dei nostri vini. Ma anche con i miei nipoti, che spero saranno orgogliosi del nostro lavoro anche solo la metà di quanto sono orgogliosa di quello che hanno realizzato mio padre e mia madre. Questo premio lo dedico a mio padre Carlo“.

Il fatto che sia un Chianti Classico è un qualcosa che può inorgoglire ancora di più? Del resto stiamo parlando di un vino che rappresenta un territorio…

“Non c’è dubbio. Il Chianti Classico e Radda in Chianti si meritano questo successo. Da sempre i produttori del Chianti Classico hanno investito con coraggio sulla qualità”.

Ce la può descrivere questa Riserva 2015? Come nasce? In vigneti particolari? Quale il suo affinamento?

“La nostra Riserva è un 100% di Sangiovese ottenuto da uva coltivata in agricoltura biologica selezionando e valorizzando il prodotto di otto particelle di vigneto differenti, grazie al lavoro di Lorenzo Regoli con la consulenza di Riccardo Cotarella. Il Chianti Classico 2015 esprime al meglio la complessità del Sangiovese e si dimostra come la più alta espressione del territorio da cui proviene”.

Quali gli obiettivi che vi proponete in futuro dopo… un risultato come questo? Sarà più una spinta o un “peso”?

“Vorrei caricarmi di un peso così tutti i giorni! Sarà una responsabilità, la responsabilità di non deludere le aspettative”.

Matteo Pucci

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