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Dodici scatti che fissano la magia del Chianti d’autunno. Una stagione in cui, è opinione personale e opinabile, il nostro territorio dà forse il meglio di sé.

A realizzarli un “mago” della fotografia per le nostre colline: quell’Andrea Rontini (www.andrearontini.it)che ha da poco chiuso il suo “storico” spazio espositivo in via delle Volte, a Castellina in Chianti. Ma che non ha certo chiuso il suo rapporto inscindibile con il Chianti.

“Le foto – racconta – sono statte scattate durante un workshop (non ne faccio molti) , con due clienti svizzeri che hanno la passione per la fotografia (marito e moglie). Naturalmente non decido mai un percorso standard perché giudico dalla luce la possibilità del tracciato”.

Un percorso che ripercorre… insieme a WeChianti: “Quella mattina siamo partiti da Castellina con la pioggia, per poi andare a Radda, Abbazia di Coltibuono e San Donato in Perano. Poi Gaiole Castello di Brolio“.

“Sosta a Volpaia per il pranzo – continua Andrea – poi la “via dei Poggi”: Lamole, Castello di Lamole, Casole, Greve, Montefioralle e ritorno a Castellina. Ovviamente è difficile far vedere tutto il Chianti in un giorno, dall’alba al tramonto, ma cerco di dare loro una sintesi fra Chianti senese e fiorentino”.

“Per poi inoltrarsi – ci spiega ancora – fra i colori autunnali delle vigne; non dimenticando mai che il Chianti è terra di contesa e le fortificazioni come castelli, abbazie o borghi ne sono la testimonianza”.

Insomma, una sorta di ambasciatore chiantigiano con la macchina fotografica: “Accanto a questi miei racconti inserisco delle soste come un pranzetto fugace ma significativo di odori e sapori dalla Paola Barucci a Volpaia. La conoscenza dei nostri prodotti, crostini di fegatini di pollo toscani, prosciutto di cinta, formaggi del pastore di Panzano, bruschette accompagnati da ottimi calici di vino per finire con cantucci e vin santo, penso, come normalmente mi manifestano, di lasciare loro un segno indelebile della giornata”.

“E’ un spot per la terra del Chianti – conclude con parole che non possiamo che sottoscrivere – di conoscenza, storia e sapori”.

Per il resto… parlano le fotografie.

Pu.Ma.

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