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Una corsa unica. Una maglia unica.

Il Consorzio Vino Chianti Classico ha deciso che la maglia che ogni anno accompagnerà chi partecipa alla Granfondo del Gallo Nero (quest’anno il 30 settembre), che ha il suo cuore pulsante nel borgo di Radda in Chianti, verrà disegnata da un artista diverso ogni anno. Per rendere ancora più magica questa corsa fra viti e olivi.

“Il Consorzio – ci spiega Gerardo Giorgi, marketing manager del Consorzio – si è buttato sul ciclismo come rafforzativo del suo brand. La Granfondo deve essere una gara diversa dalle altre: ne è un esempio il villaggio di fine gara, pieno di grandi prodotti per un ristoro post corsa davvero eccezionale. E, ovviamente, vino in calici di vetro”.

“La maglia – rimarca – per due anni è stata disegnata dal bravissimo Francesco Bruni. Da quest’anno abbiamo voluto dare un maggior respiro, decidendo di farla disegnare ogni anno a un artista diverso. L’idea è quella di avere poi una collezione. E, nel contesto, avere un’opera legata al progetto”.

“In collaborazione con Francesco Nannoni (Palazzo Malaspina, San Donato in Poggio) – conclude Giorgi – sono arrivate alcune proposte. E quella di Andrea Nicita (nella foto in alto l’artista) ci è piaciuta”.

LA MAGLIA DELLA GRANFONDO DEL GALLO NERO 2018

Sarà, appunto, Andrea Nicita il primo della serie: “Sono un artista polivalente – ci dice – Nel senso che non sono uno di questi artisti concettuali come vanno di moda adesso. Sono un artigiano, un grafico, ho fatto lavori sulla ceramica, collaborato con grandi artisti. Mi considero umilmente una persona che fa delle cose e cerca di farle bene. Perché preferisco fare, a differenza di altri, far piacere le cose anziché far dispiacere”.

“Io non contesto il mondo dell’arte – precisa – ma lo vedo un po’ troppo invadente. Tutti fanno arte, tutti sono artisti, tutti vogliono emergere. Io cerco di farlo in punta di penna e non con i gomiti”.

“La bici? Amo andare in bici – risponde – ma solo nelle piste ciclabili del nord Europa. In Italia no perché non ci sono. Questa è stata una bella sfida, complicata, non sono un designer di grafica, ho fatto cose di altro tipo”.

“Non mi aspettavo di essere scelto – conclude Nicita – non essendo un graphic designer avevo paura di andare in una direzione troppo artistica. Ma sono contento, è una bella vetrina”.

Matteo Pucci

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