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L’inizio della primavera sente suonare alto il canto del Gallo Nero, reduce da buonissime esperienze alle due fiere top del periodo, Prowein a Dusseldorf e il Vinitaly di Verona.

Parte da qui la chiacchierata di WeChianti con Carlotta Gori, direttore generale del Consorzio Vino Chianti Classico: “La Prowein 2018 era la mia prima esperienza sul posto, ed ho avuto fino da subito la sensazione di un evento molto ben gestito, sia come organizzazione che come selezione delle presenze. Stiamo parlando di una fiera che ha respiro più internazionale e per la nostra denominazione, vocata all’esportazione, è di grande interesse”.

PROWEIN 2018

“Al nostro stand – prosegue – siamo rimasti molto soddisfatti perché abbiamo avuto buoni riscontri dalle nostre 46 aziende presenti. Con soci sempre molto attivi, tavoli di degustazione pieni, appuntamenti. Tanto che il nostro spazio, che pure è ampio, non è stato comunque in grado di soddisfare tutte le esigenze”.

“Al Vinitaly – continua Gori – c’è invece un’utenza più italiana. Quest’anno abbiamo notato un aumento della qualificazione delle presenze. A Verona abbiamo circa 100 aziende per oltre quasi 200 etichette in degustazione consortile. Pochi box rispetto alla Prowein, per una impostazione completamente diversa. Su Vinitaly facciamo molte attività, degustazione con buyer provenienti da tutto il mondo. Insomma, uno stand che lavora in modo più rivolto alla denominazione”.

VINITALY 2018

E anche qui il bilancio è positivo: “Abbiamo un meccanismo di registrazione delle presenze su Vinitaly, dove abbiamo avuto una crescita di presenze del 20%. Inoltre, chi si ferma al nostro stand a degustare lo fa per molto tempo, c’è una presenza media di 50 minuti, che vuol dire che si tratta di persone interessate e specializzate”.

Chiediamo se a inizio maggio abbia un polso della situazione sull’andamento della denominazione: “Non abbiamo dato negativi, i prezzi sono in controllo, risaliti a un livello che può essere tranquillizzante. Pensiamo che possa rimanere questa situazione. Sull’imbottigliato c’è una lieve flessione fisiologica. Speriamo a giugno di avere un report sui dati di esportazione: quantitativi e destinazioni”.

E l’annata 2017? “Confermiamo la riduzione dei quantitativi del 27-28% – conclude Gori – Anche se servirà il 2019 per vedere i dati una volta messo in commercio. Sulla qualità, l’anteprima ci ha detto che abbiamo buone aspettative, e questo dimostra la grande capacità dei nostri viticoltori. Era una vendemmia da interpretare per la quale servivano grandi professionisti: e nel Chianti Classico ci sono”.

Matteo Pucci

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