Articolo disponibile anche in: Inglese

Passato, presente e futuro. Siamo nelle cantine di Greti, a Greve in Chianti, dove si affinano e si imbottigliano i vini delle tenute toscane di Santa Margherita Gruppo Vinicolo: Lamole di Lamole (Greve in Chianti), Villa Vistarenni (Gaiole in Chianti), Tenuta Sassoregale (Civitella Paganico – Maremma).

Andrea Daldin

Andrea Daldin, responsabile tecnico del polo toscano di Santa Margherita Gruppo Vinicolo ci racconta, a distanza di tre anni dal trasferimento dove una volta c’erano le Distillerie Bonollo, i primi risultati di uno dei più grandi investimenti nel settore vitivinicolo nel territorio grevigiano degli ultimi anni.

“Qui dove distillavano e affinavano grappe – inizia il racconto – fra caratelli, alambicchi e botti di legno, siamo arrivati a fine 2011. I lavori di ristrutturazione si sono conclusi nel marzo 2014 per l’area produttiva e nel luglio 2015 per le aree destinate all’ospitalità”.

“Abbiamo valutato bene varie zone del Chianti Classico – prosegue Daldin – ma Greti era il luogo perfetto; qui abbiamo trovato la casa ideale per l’affinamento e l’imbottigliamento, ma anche (come da progetto) un luogo di rappresentanza dei nostri brand, ben visibile nel territorio del Gallo Nero“.

“Nel sito produttivo di Greti è presente una linea di imbottigliamento moderna ed efficiente da 5mila bottiglie l’ora e una cantina dove vengono utilizzati diversi sistemi affinamento – spiega Daldin – Grandi botti di legno e barrique, botti in cemento a forma di tulipano e tini in acciaio. Partendo dallo stesso vino base cerchiamo di capire le differenti evoluzioni dello stesso nei diversi “contenitori”. Risultati interessanti li stiamo riscontrando sul cemento, tornato di moda negli ultimi anni”.

“Dal punto di vista sensoriale – dice ancora – il cemento salvaguarda l’espressione delle caratteristiche territoriali e varietali esaltando i profumi ed evidenziando al palato più freschezza, tanto che in futuro abbiamo già previsto l’acquisto di nuove vasche in cemento”.

“Il bilancio? Possiamo dire – risponde – che gli investimenti di riqualificazione si sono rivelati molto azzeccati, con potenzialità di crescita sia dal punto di vista produttivo che dell’accoglienza. E’ una zona di passaggio importante, siamo molto visibili e questa struttura ha fatto e sta facendo parlare di noi”.

Un polo produttivo e di promozione unico, che diventa anche (e soprattutto) luogo di visita per appassionati e turisti: la cantina di affinamento infatti è aperta su prenotazione per visite e degustazioni.

Leggi altri articoli...