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Un pane che profuma di terra e grano antico. Buono, sano, genuino coltivato nelle campagne del Chianti e della Valdelsa, come avveniva una volta, e destinato ad arricchire le tavole delle mense scolastiche.

Il Comune di Barberino Val d’Elsa muove i primi passi per realizzare, promuovere e distribuire in stretta collaborazione con le aziende agricole locali una nuova produzione tipica che identifica la cultura alimentare del territorio.

E’ il “Pane di Barberino Val d’Elsa” al centro di un nuovo progetto, ideato dall’assessore alle attività produttive Silvano Bandinelli, incentrato sul recupero e sull’utilizzo dei grani antichi.

L’obiettivo del progetto è quello di tracciare una filiera a km 0 che miri alla produzione del pane di Barberino. Nella fase iniziale il compito del Comune è quello di incentivare le aziende a costituire una rete di competenze interessate ad intraprendere tale attività e a realizzare l’operazione che prende le mosse dalla cultura di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni biologiche.

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Il pane ricavato dalla coltivazione dei grani antichi non è soltanto ricco di proprietà organolettiche ma si caratterizza per l’alta digeribilità.

“E’ un prodotto che potrà essere distribuito nelle nostre mense – spiega l’assessore Bandinelli – e contribuirà ad affermare la tradizione gastronomica del Chianti nel mondo, un’ambizione possibile anche grazie alle esperienze già consolidate del pastificio Fabbri di Strada in Chianti, di Villa Montepaldi a San Casciano e del Panaio di Giuseppe Scialabba a Mercatale”.

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Il prossimo passo sarà la redazione di un disciplinare che abbia la funzione di tutela e controllo del processo produttivo per il rispetto delle norme e delle procedure e la previsione attraverso il regolamento urbanistico di specifiche aree adibite a questo tipo di attività.

All’incontro di avvio del progetto coordinato dall’assessore Bandinelli, erano presenti gli agricoltori Fabrizio e Luca Giubbolini e Lorenzo Rizzotti, Giulio Gualandi, presidente dell’Associazione Grani Antichi, il fornaio Mauro Panchetti e il titolare del Mulino di Montespertoli Marco Paciscopi, i docenti universitari Stefano Benedettelli e Ginevra Lombardi.

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