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Si sente in giro. Sempre più spesso: quest’anno il turismo nel Chianti segna il passo. A fronte di un buon aprile, maggio e giugno sono stati negativi: i dati che arriveranno a breve potranno confermare o smentire le sensazioni, ma la percezione è questa.

Magari non è così dappertutto, ma ci sono zone del Chianti senese e del Chianti fiorentino in cui il pessimismo inizia davvero a serpeggiare.

A Greve in Chianti ad esempio. Come ci dice Donatella, dalla sua bottega di vini in borgo: “La mia opinione è che il turismo si è abbassato come spesa pro capite, hanno budget più bassi rispetto a prima. E poi è un turismo massificato: a Greve in Chianti ci sono bus che arrivano, scaricano le persone, che stanno poco e ripartono. Si lavora a giornate alterne, non puoi fare previsioni”.

“Credo che la crisi – spiega ancora – riguardi più i negozi che i ristoranti: e non è vero che non hai il prodotto, semplicemente… non interessa. Per quanto riguarda il vino vanno nelle cantine e spendono lì tutto il budget del giorno. Se poi pensiamo alla promozione turisticao… siamo rimasti al passato e al vivere di ricordi. Dovremmo essere una piccola Cortina, Positano, Amalfi. Invece abbiamo un gioiello e non riusciamo a valorizzarlo”.

Michele ha un negozio di souvenir e gadget in piazza. E lui la vede ancora più nera: “Infatti a ottobre chiudo per sempre. Ho già preso la mia decisione. Non è possibile lavorare così: il periodo turistico si è sempre più ridotto, e noi lavoriamo solo con loro. Già lo scorso anno andava male, ma quest’anno è stata la botta definitiva: aprile zero, maggio poca roba e giugno un pochino l’ultima settimana. Tanto che dico basta. E chiudo”.

Lara ha un ristorante affacciato su piazza Matteotti: “Noi commercianti dobbiamo fare il nostro, ma ai parcheggi, alla cura del verde, delle strade, delle piazze, deve pensarci l’amministrazione pubblica. Ad esempio l’altra sera c’era la Tosca in piazza: sono cose belle, se si riuscisse a farle più spesso sarebbe bene per tutti. Ma un pochino meglio dal punto di vista della pubblicizzazione e della cura nei dettagli”.

“Secondo me – conclude – non è neanche vero che ci sono meno turisti, è che in piazza vengono, fanno una rapida passeggiata, quelli con i pullman se ne vanno, quelli nelle strutture tornano dentro le strutture”.

Chiudiamo con Federico, dell’Albergo Casa del Sole. “Quest’anno c’è un aumento di italiani e turisti dai Paesi dell’Est. Ma c’è il crollo degli americani, che prima la facevano da padrone, soprattutto a causa dei problemi di insicurezza e terrorismo. Aprile, maggio e giugno sono stati in linea di massima come negli anni passati. Si prospettano un luglio e agosto un po’ migliori; diciamo che sembra un’annata simile a due-tre anni fa. E peggio dello scorso anno”.

Matteo Pucci

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