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E’ di Barberino Val d’Elsa un’eccellenza che, con passione e voglia di migliorarsi, su un’accurata interpretazione del vino al bicchiere ha costruito il suo successo. Testimoniato, tra l’altro, dal secondo posto nella classifica del “Financial Times” per aumento di fatturato tra 2012 e 2015.

La “Wineemotion” realizza dispenser automatici per i vini fermi (rossi, bianchi o rosati che siano). Ma non solo. E’ già in voga il “Bartender” per whiskey e altri alcolici da versare freschi: con sette bottiglie, si adatta a qualsiasi forma. E presto uscirà quello per lo champagne.

In vendita alle strutture più differenziate ed anche ai privati, l’erogatore è disponibile in numerosi modelli. Per ogni esigenza. Contiene due, quattro, cinque, sei oppure otto bottiglie. Con varie combinazioni delle tipologie di vino.

A completare il tutto una tecnologia all’avanguardia. Il controllo della temperatura, della dose somministrata e del prodotto stesso per tempi piuttosto lunghi garantiscono qualità, riduzione degli sprechi e precisione estrema.

“Sono stato il primo ad occuparmi a livello internazionale del mercato dei dispenser – ci ha visto lungo il grevigiano Riccardo Gosi – Ho iniziato nel 2002, lavorando per un’azienda che ho portato in tutto il mondo”.

“Dall’idea di continuare il discorso – racconta – nel 2012 io e il mio socio Fabio Frasi abbiamo dato vita alla “Wineemotion”, che nel suo staff conta sette persone e produce interamente in Italia. Attualmente stiamo crescendo al 300%”.

“In occasione dell’Expo 2015 – ricorda, orgoglioso – siamo stati fornitore ufficiale del padiglione “A taste of Italy”. Con ben 162 wine dispenser e 1300 vini di eccellenza italiani. Numeri da guinness”.

“Siamo distribuiti in 25 paesi – prosegue – Argentina e Cina sono le new entry. Vendiamo un 95% all’estero e principalmente agli Stati Uniti. Comunque, cosa che ci fa molto piacere, l’Italia è in ripresa”.

“Grazie al nostro sistema – spiega – i ristoranti consentono l’abbinamento cibo-vino, gli hotel offrono un bicchiere all’ospite, i supermercati fanno assaggiare prima che la bottiglia venga acquistata, negli wine bar è possibile gustare un calice e nelle enoteche testare il vino”.

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“L’erogatore è un grandissimo strumento di marketing – dice – Garantisce che il vino sia perfetto e i soldi ben spesi. Inoltre permette di assaggiare un vino che in bottiglia diventerebbe proibitivo: ecco perché lo chiamo sistema democratico”.

“Infine c’è la libertà di scelta – conclude Gosi – E’ possibile fare il proprio percorso degustativo, senza pressioni sull’acquisto da parte del personale e di conseguenza senza disagio da parte del cliente”.

Noemi Bartalesi

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