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Quando Besim e Refik Kreuzi sono arrivati piccolini a Castellina in Chianti, nel 1998, si sono portati con loro anche il background professionale di babbo Emeriah che, negli anni d’oro della Jugoslavia di Tito, era stato titolare di un’impresa di movimento terra.
Oggi, a distanza di quasi due decenni, Besim e Refik hanno recuperato ed egregiamente sviluppato quell’esperienza di impronta familiare nel cuore del Chianti, dove la manodopera nelle aziende agricole è molto ricercata e risponde sempre più alle logiche della stagionalità e dell’occasionalità piuttosto che a quella del personale dipendente in pianta stabile.
La società “Agrivigna B.D.E.” si è così specializzata nella prestazione di servizi vari connessi all’agricoltura, nella costruzione e nella manutenzione di impianti colturali, come gli ulivi e i vigneti, e nell’esecuzione di lavori di movimento terra, agricoli e stradali.
Rivolgendosi sia alle aziende sia a singoli privati, Agrivigna si propone per la gestione delle prime e per l’esercizio di attività vivaistiche e forestali anche in forma occasionale, oltre che per operazioni di autotrasporto di merci, macchine e macchinari per conto terzi.
Alta la preparazione e la specializzazione della sua manodopera, in particolare nelle mansioni legate alla vendemmia e alla raccolta delle olive, nella quale è previsto anche il ricorso ad attrezzature moderne ed efficienti come gli abbacchiatori.
Complessivamente, Agrivigna offre quindi un servizio a 360 gradi che, partendo dalla consulenza tecnica, arriva alla fornitura di manodopera, attrezzature, mezzi e macchinari, fino alla completa gestione del terreno agricolo.
L’area geografica nella quale l’azienda opera è principalmente quella delle province di Siena, Firenze, Arezzo e Grosseto, ma non in forma esclusiva: così, allo scopo di ottenere la dovuta visibilità anche oltre il Chianti e i territori limitrofi e sfruttare le potenzialità della rete a livello regionale e nazionale, adesso è in rampa di lancio anche il nuovo sito web per la promozione dei servizi offerti.
Per quanto riguarda la dimensione umana, è una storia di integrazione riuscita quella di Besim e Refik, che da bambini giocavano con piccoli modellini di ruspe e macchine motrici nelle terre della ex Jugoslavia e oggi, sulla soglia dei trent’anni, sono titolari di un’attività imprenditoriale così significativa nel cuore della Toscana.
Ed è una vicenda che ci racconta almeno due cose: la prima, che è falso il mito dello straniero che ruba il lavoro, come dimostra questo caso (non sporadico) in cui i posti di lavoro vengono creati, anziché sottratti, da parte di chi “viene da fuori”.
La seconda è che si può essere dei credibili e competenti imprenditori anche da giovani, nonostante i luoghi comuni e gli stereotipi imperanti in Italia.
Cosimo Ciampoli
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