Articolo disponibile anche in: Inglese

Barba e pizzetto, tatuaggi che spuntano dalla manica tirata su ed immancabile grembiule in pelle, il quarantasettenne Francesco Pistelli inventa, sistema e risolve ogni problema… calzaturiero. In poche parole, mantiene in vita un mestiere d’altri tempi: quello del “ciabattino”.

Oltre a vendere pantofoleria e scarpe di aziende locali, ripara quelle rotte. In contrasto con il predominante usa e getta, le fa come nuove. Partendo da una piccola cucitura fino al cambio dell’intera suola. Per clienti da zero a cent’anni.

Figlio di Arturo di’ Bichi, “i’ Piste” (molti lo conoscono così) ha ereditato dal babbo la stoffa dell’artigiano, la professionalità e il carattere estroso e gioviale. Qualità che esercita ogni giorno nella sua bottega secolare in via Roma 208, in pieno centro storico a Tavarnelle.

“Sono la quarta generazione – inizia Francesco Pistelli – Dal 1996 ho gestito per circa cinque anni l’esercizio commerciale. Ma mi annoiavo. Allora ho fatto due tacchi. E da lì mi sono appassionato. Da un amico ho imparato a cucire a mano, oltre che alcuni trucchi di prima”.

“A settembre – racconta – ho seguito un corso di modellistica a Monsummano Terme, per imparare a disegnare i sandali sulla forma. In progetto una collezione mia, per ora ho realizzato sei o sette modelli di vari colori (sulla pagina Facebook “Il Calzolaio” ne potete vedere un’anteprima)”.

“Una volta esposti in vetrina – spiega – li venderò su ordinazione e li aggiusterò sul piede. Sono artigianali, comodi e abbastanza sportivi, in una parola “giovani”. Le conce dei pellami, toscane e vegetali, si addicono anche a chi fosse allergico al nichel”.

“Il calzolaio è un’attività antichissima – prosegue – Con l’avvento delle materie plastiche, si è trasformata. Un tempo era più semplice: si usavano pelle, cuoio e gomma pura. Ora non si incolla, si polimerizza”.

“Il mio lavoro mi piace tutto – conclude Francesco – Mi dà la possibilità di cambiare, apprendere cose nuove e dare sfogo alla fantasia. Mi sento artigiano, perché lavoro con la testa e con le mani. Tutte le mattine vengo in negozio con un’idea nuova e a casa mi porto la passione”.

Noemi Bartalesi

Leggi altri articoli...