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Poggio San Polo, Radda in Chianti: siamo in una cucina di famiglia, mamma Elena coordina tutto. E’ un locale che trasuda storie, dove ci si ritrova fra parenti “stretti” (qui siamo in una famigliona da 50 persone fra zii, zie, cugini).

La cucina è quella di una volta, le ricette si trasmettono di generazione in generazione, la certezza è che provengano almeno dal 1800, di quell’epoca era la zia di Elena che le ha insegnato tutti i segreti della cucina tradizionale.

E non è certo mancata l’occasione di mettere in pratica gli insegnamenti, fin da bambina cucinava pranzo e cena per undici persone.

E’ uno dei corsi di cucina organizzati da Chianti Live, tour operator a “km 0” (www.chiantilive.it), che da Radda in Chianti fa vivere ai turisti esperienze speciali: “Nei corsi di cucina – spiegano – cerchiamo di trasmettere la tradizione culinaria chiantigiana. Dalla preparazione, agli ingredienti, ai saporoi e gli odori”.

I partecipanti questa volta sono due ragazzi appena trentenni di Siena, Beniamino e Eleonora (il corso è un regalo di Natake): un evento eccezionale visto che il 99% dei clienti per questo tipo di attività è straniero.

Ed ecco allora la pasta fatta in casa (con le uova che vengono dal pollaio) rigorosamente al ragù di carne locale; un antipasto a base di bruschetta all’olio e aglio (la fettunta) e una bruschetta al pomodoro fresco; poi un bel peposo, filetto di maiale in crosta di pane con pancetta, cipolle all’aceto balsamico.

Per chiudere cantucci della zia Nunziatina (nata nel 1898), una prelibatezza unica nel territorio, imbattibile da qualsiasi altra ricetta.

Il vino proposto, rigorosamente di famiglia, è di una piccola cantina di Poggio San Polo, dalla produzione genuina, contadina, poche bottiglie e tanta qualità. Non si trova in enoteca, viene venduto tutto con il passaparola. Ed è tutto bellissimo.

Matteo Pucci

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