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Continua la serie di mercatini promossa da Chianti Waste Less, “Svuota la Soffitta”. Anche questo ottobre il “salotto buono” dei grevigiani si è riempito di improvvisati commercianti.

Le cantine, i garages, gli sgabuzzini, gli armadi ed altro di simile sono diventati “miniere” per chi ha lo spirito giocoso di portare in piazza la propria roba in disuso, per metterla a disposizione di chi può di nuovo apprezzarla.

Per alcune famiglie, un’altra molla che spinge “a metter su bancarella” è la necessità, non più rimandabile, di far spazio in casa. Liberare qualche scaffale può essere decisivo per chi non vive in un castello, ma deve fare i conti con un piccolo appartamento.

Se si vuol cercare il lato poetico di una attività spontanea, in fondo, ci si accorge che è come resuscitare, offrire una seconda vita ad oggetti che “hanno già dato”. Magari, quegli oggetti, ad altri possono tornare ancora utili, oppure possono destare quell’interesse che, il primo proprietario, ormai ha perso.

In verità, qualche attrezzatura evoluta fa intendere, se non un uso professionale, almeno una consuetudine a questo tipo di eventi da parte di qualcuno.

È facile intuire, invece, che la stragrande parte dei bancarellai rispecchia il più genuino spirito dell’iniziativa, come anche che molta della mercanzia esposta viene direttamente dai ripostigli di casa.

Potrebbe essere che a Giovanni da Verrazzano (o meglio alla sua statua) venga voglia di scuotere il capo alla vista di qualche cianfrusaglia, ma, lui che ha visto un bel po’ di mondo, è facile che sia abituato alle cose strane e si senta comunque a suo agio.

Stupendo tastare la relatività dei gusti. Quello che la ragazza alla moda ha comprato due anni fa (magari portato in totale quattro volte), per lei, risulti roba superata ed impresentabile, mentre, per un’altra signora lo stesso capo d’abbigliamento, rappresenta una botta di vita e “l’oggetto del desiderio”.

Ma non è un moto unidirezionale, forse la signora ha deciso di disfarsi di una collezione di fumetti, che le ingombravano la mensola in cantina, fra i quali, c’erano i numeri che il collezionista stava cercando da dieci anni.

Magari quel collezionista ha portato delle scatolate di libri, fra i quali la ragazza alla moda scopre il testo originale del romanzo che l’ha emozionata al cinema e che arde di leggere nella versione autentica, di cui neanche immaginava l’esistenza.  Fra tanti capi d’abbigliamento, attrezzi, soprammobili, anticaglie eccetera facile trovare qualcosa che colpisce e che “torna utile” ad un prezzo allettante.

Particolare anche la trattativa (spassosa per il venditore e impegnativa per gli acquirenti) di un gruppetto di bambini per comprare una bicicletta a 15 euro e poi il pagamento a manciate di monetine, probabilmente appena prelevate dal salvadanaio.

Serve un po’ di spirito d’avventura e meglio non mettere freni eccessivi alla propria curiosità. In tal caso, è probabile che qualcosa di interessante sia in attesa di essere scoperto sulla prossima bancarella.

Se poi, per chi ha “svuotato la soffitta”, alla fine di una giornata originale, rimane in tasca qualche soldo non è mica una cosa brutta!  Potrebbe essere solo la cifra per una pizza con la famiglia, ma sarebbe comunque una soddisfazione, un vero successo imprenditoriale!