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Il Chianti che non ti aspetti, da cogliere attraverso nuovi itinerari “in” e “out”. Fuori i profumi e i colori delle vigne, nella stagione più fertile dell’espressione e dell’identità rurale del Chianti Classico, le calde tonalità delle colline che si preparano a salutare l’estate, la natura che fa a gara con la tradizione agricola, in piazza, a tavola, tra i borghi. Dentro, i cavalletti, le tavolozze, i pennelli, i trespoli, gli scalpelli.

L’arte, aperta e accogliente, non teme di essere sorpresa nella sua mise più informale e domestica. Al contrario, le piace rivelarsi scoprendo spazi intimi, segreti dove l’idea, l’ispirazione dell’artista diventa magicamente forma, bellezza. Le case/studio degli artisti del Chianti aprono per la prima volta le porte al pubblico lungo un nuovo percorso turistico.

Un’opportunità che permette ai visitatori di riscoprire Greve e il suo anello perfetto, che gira intorno a Montefioralle, borgo medievale tra i più pregiati della penisola, e la Pieve romanica di San Cresci, curiosando all’interno dei laboratori, delle fucine creative degli artisti del Chianti.

Slow Road, progetto ideato dalla Macina di San Cresci e promosso dal Comune di Greve, in collaborazione con la Regione Toscana, l’Università degli Studi di Firenze, il contributo del Banco Fiorentino e le Fornaci del Cotto, lancia una proposta turistica che mira a far conoscere luoghi insoliti, entrare in contatto diretto con la cultura e l’arte contemporanea, interagendo con gli artisti che risiedono e lavorano nel Chianti.

Per i viaggiatori a caccia di emozioni ed esperienze sensoriali fino al 18 settembre sarà possibile bussare alla porta di un atelier ed essere accolti tra un bicchiere di vino e un’opera d’arte.

Senza dimenticare lo sguardo d’autore, proposto attraverso gli undici scatti dell’argentino Jairo Alvarez, fotografo di Vogue, che mostrano il volto del Chianti più vicino alla dimensione onirica e poetica di Magritte. La sua mostra, “L’uva, le vigne, il Gallo Nero” (nella fotogallery), è aperta e visitabile negli spazi della Macina di San Cresci fino al 18 settembre.

Il viaggio si apre con l’atelier del pittore e scultore Alfredo Correani, situato tra la Pieve di San Cresci e Montefioralle. Proseguiamo con lo studio di Alfredo Futuro, pittore, scultore, performer, che risiede tra Greve e San Cresci. E’ una scelta precisa quella di Futuro di vivere nel territorio di produzione del vino Chianti, da lui definito “l’angolo più bello del mondo”.

Il percorso continua con il laboratorio del pittore Alessandro Nutini che risiede a Montefioralle dove da anni si lascia guidare dalla mitologia etrusca, la sua principale fonte di ispirazione.

Alla pieve di San Cresci troviamo un designer specializzato in illuminotecnica, Duccio Trassinelli, i cui progetti storici fanno parte di collezioni permanenti al MoMA di New York, al Centre Pompidou di Parigi, al Vitra Design Museum in Germania e al Museo Cassina a Meda.

“Spazi aperti, liberi, privi di filtri – conclude Mimma Verduci del progetto Slow Road – che permettono di conoscere angolazioni inedite del Chianti lungo un percorso che vuole riscoprire il piacere dell’interazione e della conoscenza diretta, in un mondo in cui siamo dominati dal virtuale la possibilità di entrare nella casa-studio di un artista accresce la valenza di un territorio già ricco di risorse culturali e paesaggistiche”.

Ingresso gratuito. Per info e prenotazioni visite: La Macina di San Cresci 055 8544793 – info@chianticom.com.