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Era l’aprile del 1978 quando durante i lavori agricoli nel podere denominato il borghetto di Sant’Angelo a Bibbione, nel comune di San Casciano, vennero alla luce alcune pietre di arenaria ben lavorate: da lì l’intuito che sotto la collina poteva esserci un tesoro.

Fu informata la Soprintendenza Archeologica che da un attento sopralluogo decise di scavare, tanto che in due mesi, riportarono alla luce una tomba etrusca a camera.

La camera della tomba etrusca è perfettamente quadrata, di 5,30 metri di lato, impiantita con piccole lastre di alberese, mentre i muri perimetrali sono costruiti a secco con filaretti di bozze a lastre di alberese.

Le lastre di alberese non sono originarie della collina di Sant’Angelo e s’ipotizza che possono essere state trasportate da luoghi vicini. Una di queste pietre pesa circa 80 quintali, così come altre superano i 20 quintali.

Non essendo pietre presenti nella zona, si presume che provengano dalla Val d’Elsa che dista circa 20 km in linea d’aria e considerato le strade e i mezzi di trasporto si rimane stupiti di come siano riusciti a superare le valli dell’Elsa, Virginio e Pesa e almeno tre crinali (Tavarnelle-Montespertoli, San Donato in Poggio-San Pancrazio, Montefiridolfi-Sant’Angelo), arrivando fin lì.

Le sorprese non finirono: durante gli scavi fu scoperto anche la parte inferiore di una grande stele alta 2,15 metri, per un peso di circa 20 quintali, raffigurante la metà circa di un personaggio maschile con arco, probabilmente un cacciatore. La parte superiore non è stata mai ritrovata, si presume che dovesse essere alta almeno 3,50 metri.

Nel 1992 una classe della scuola media “Ippolito Nievo” di San Casciano, grazie all’interessamento del professor Roberto Cacciatori, “adottò” la tomba facendone la manutenzione e approntando cartelli didattici.

Oggi la Stele dell’Arciere si trova nel Museo Giuliano Ghelli di San Casciano (ingresso via Roma 37, info 055 8256385). Per visitare la tomba etrusca di Sant’Angelo a Bibbione vi si può arrivare dalla Superstrada Fi-Si, uscita Bargino, attraversare un breve tratto della via Cassia e dopo poco prendere via Collina fino ad arrivare alla chiesa della Collina.

Lì si lasciano le auto e a piedi, su una stradina sterrata, si attraversa un gruppo di case per poi entrare in una strada di campo. Seguendo i cartelli in breve si arriva alla tomba. Si consiglia di indossare scarpe da ginnastica, l’ingresso è libero.

Vi si può arrivare anche dalla frazione Montefiridolfi, prendendo via Collina direzione Bibbione. Una riproduzione della stele dell’Arciere, eseguita dai volontari del Gruppo Archeologico SIAM Onlus, è collocata all’inizio del Parco Dante Tacci “Il Poggione”: la si trova attraversando la passerella di piazza Matteotti.

Antonio Taddei

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