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Un restauratore, un fabbro, uno scalpellino, un falegname, un ceramista. Storie a confronto nel territorio di San Casciano.

Un flauto traverso intona le arie delle musiche di Benedetto Marcello che accompagnano le storie degli artigiani di San Casciano. A suonarle è Simone Sani, restauratore, artista e artigiano, che dice rivolto alla telecamera “se fossi vissuto in Centro Europa avrei fatto di sicuro il musicista. Invece sono un restauratore e sono comunque molto contento del mio lavoro”.

La casualità, l’essere nati in un posto e per questo aver visto scritto il proprio percorso di vita, legato agli antichi mestieri. E’ questo il dato che viene messo in evidenza da Silvio D’Angelo nel corto Per caso, presentato allo Slow Movie Contest, prima edizione.

E’ così che “il simile”, fabbro da sempre e depositario di oggetti ormai in disuso ma bellissimi, come una vecchia infiascatrice o una bicletta d’epoca, il maestro ceramista della Fornace il Gabbiano, uno scalpellino, un falegname, un restauratore, si raccontano nel corto Per caso, mettendo in evidenza il radicamento di ciò che sanno fare con il territorio del Chianti e in particolare di San Casciano, che è stato per loro determinante nella vita e soprattutto nel lavoro, portandoli ad una scelta obbligata e allo stesso tempo amata. Artigiani che oggi non hanno più apprendisti e i cui mestieri rischiano di scomparire.

Lo ha fatto nell’ambito di Slow Movie Contest, ovvero il territorio del Chianti Classico raccontato in otto cortometraggi realizzati da giovani videomakers. Italiani e stranieri.

E’ un progetto portato avanti nel 2013 da La Macina di San Cresci, luogo di arte, cultura e apertura al mondo a Greve in Chianti. Le tradizioni locali delle arti e dei mestieri sono state al centro del lavoro dei registi che hanno partecipato al primo contest per la valorizzazione del territorio attraverso il cinema.

Otto cortometraggi che abbiamo l’onore di poter riproporre su WeChianti, luogo assolutamente ideale per accoglierli.