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Viaggia in coppia o con la famiglia, si sposta con mezzi propri, ama condividere la cultura del territorio, acquista prodotti tipici locali alimentari e non, sceglie il web per prenotare la vacanza dei sogni nel Chianti. Sono questi alcuni aspetti del profilo del visitatore alla scoperta delle colline chiantigiane.

Secondo i dati in possesso dei Comuni di Barberino, Greve, San Casciano e Tavarnelle, il turista continua a scegliere il Chianti, brand affermato sui mercati internazionali, perché attratto dalla ricchezza del territorio, costituito da varie risorse ambientali, dalle eccellenze enogastronomiche, dalla vastità del patrimonio culturale, artistico e architettonico e dalla qualità della vita.

Oltre l’80 per cento dei turisti è di nazionalità straniera, sono marginali i gruppi e il 75% dei turisti acquista prodotti tipici locali di natura alimentare e non. Quanto alla spesa media pro capite supera i cento euro quella giornaliera e oltre 500 euro è la spesa media procapite per viaggio nel Chianti. La maggior parte dei turisti arriva tra marzo e ottobre, molti si rivolgono ai portali web per effettuare le prenotazioni.

Uno degli elementi di novità è legato al fatto che il Comune di Greve risulta uno dei più battuti sulla piazza virtuale con il maggior numero di strutture ricettive presenti sui portali web di viaggi e piattaforme on line di prenotazioni.

“Un dato che conferma – dichiara l’assessore al turismo di Greve Gionni Pruneti – la grande vitalità e il dinamismo imprenditoriale delle nostre aziende che cercano di intercettare in chiave contemporanea le esigenze del turista digitale”.

Altro aspetto da mettere in rilievo è la tendenza ad acquisire prodotti legati alla tradizione e alla tipicità chiantigiana sul quale il Comune di Tavarnelle è impegnato ad elaborare un progetto ampio e teso ad incrementare le potenzialità delle produzioni locali.

“Non ci dobbiamo limitare a promuovere la qualità di un prodotto – aggiunge il vicesindaco tavarnellino Davide Venturini – quello che è fondamentale è la vendita della sua storia, ciò che sta dietro alla nascita e allo sviluppo della tipicità; la tradizione, l’artigianalità, le radici della nostra terra sono un valore prezioso che rendono unico il territorio, la sfida del Chianti è quella di riuscire a trasmettere e comunicare questa sua profonda essenza che corrisponde alla bellezza esteriore”.

Altra necessità avvertita dal vicesindaco di Tavarnelle è quella di lavorare sulla digitalizzazione e la traduzione in lingua inglese: “La ricchezza storico-artistica e le produzioni tipiche locali che arricchiscono Tavarnelle devono essere resi accessibili agli stranieri attraverso un’attività di informazione che metta a fuoco il patrimonio in forma digitale e offra opportuna traduzione in lingua inglese”.

Per l’assessore di San Casciano Roberto Ciappi è fondamentale lavorare in squadra come area Chianti soprattutto nel settore della promozione territoriale e potenziare l’appeal sul mercato internazionale: “Nel Chianti la quota del mercato straniero supera l’85 per cento chi opta per la vacanza rurale vuole riscoprire le tradizioni e recuperare ritmi di vita a misura d’uomo, sperimentare e condividere una cultura, un modo diverso di vivere il nostro territorio, la chiave per internazionalizzare il Chianti potrebbe essere questa”.

Dal Comune di Barberino Val d’Elsa l’assessore Cristina Pratesi esprime la volontà di migliorare il periodo di permanenza del turista con l’obiettivo di allungare il soggiorno nel Chianti che oggi oscilla tra i 3 e i 4 giorni.

“Il turista medio – fa notare l’assessore Pratesi – che si reca nel Chianti, rimane solo per pochi giorni. E’ proprio su questo aspetto che dobbiamo lavorare con la promozione territoriale che condividiamo nell’Unione comunale e con le altre amministrazioni comunali. Le risorse sono innumerevoli. Tre giorni possono essere non sufficienti per apprezzare e gustare il Chianti”.