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La precedente lettera titolava, “Il mondo visto dall’estate felice di Panzano”.

Noi parliamo di Panzano quasi con la sensazione di essere i fortunati abitatori di un isola felice, da qui osserviamo il mondo e tutto quel che succede, inconsapevolmente rallegrandoci di stare per ora fuori da attentati, terrorismo, colpi di stato, guerre e grandi miserie..

Qui la gente lavora, produce, viaggia, fa volontariato e solidarietà, qui c’è la vita che scorre normale, malattie, vecchiaia, invidie, ripicche, disgrazie, nascite, morte, gioie e dolori.

Eppure di quel vasto mondo più caotico e dolente, siamo parte partecipe.

In ogni continente abbiamo amici e parenti, ne condividiamo le preoccupazioni, dei singoli e in generale.

Umanamente parlando, oltre al dispiacere, sentiamo rammarico e rabbia per questa umanità che non riesce a  convivere in pace, tanto che dove non c’è il male, se lo inventa.

Visto che il mondo, con tutto il dolore che ci circonda, si è fatto piccino, che uomini e idee viaggiano al ritmo supersonico, certe sventure potrebbe capitare anche a noi, che non siamo mica dei privilegiati!

Allora scaturiscono considerazioni. Facciamo più comunità possibile, più feste possibili, spargiamo più serenità e gioia possibile. Viviamo in positivo, cacciando il negativo di odio vendette, liti, piccole invidie, beghe, ripicche.

Oddio! Non prendetela per un’omelia! Sono solo due righi di speranza. Vino Ciccia e Rock and Roll!

Dario Cecchini e Miriam Serni Casalini

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