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Sandro Berni è travolgente quando parla delle sue cucine: si vede che rappresentano una sfida (vinta), un mondo fatto di tecnica, design, creatività.

Un mondo che Sandro sta creando come direttivo di Ask, alla Sambuca, trasformatasi da azienda che realizzava cucine in kit a punta di diamante, avanguardia del settore. E pensare che tutto nasce… da un orto molto particolare.

Ci dice che “è successo che con le nostre cucine abbiamo dato una scossa all’intero settore. In tre anni: prima presentando la cucina-orto, poi la cucina aerodinamica che si ispirava alle linee sportive, poi la sua evoluzione di quest’anno con aerodinamica connect realizzata insieme a Bosch, che ci ha scelti per questo progetto”.

E’ una storia davvero particolare quella di Sandro Berni: “Sono partito da zero, bocciato due volte alle medie, smisi di studiare ed entrai a lavorare a 15 anni. Sono rimasto in Ask, con mio padre, fino a 19 anni, poi mi sono licenziato per lavorare nel settore delle concessionarie di motori. Amo in particolare le moto, ho una grande passione per la tecnica, tramandata proprio da mio padre”.

E’ uno dei più giovani in Italia ad aprire una grande concessionaria di moto (“Dopo solo sei mesi iniziava già a guadagnare, un caso unico”), ma le cucine… chiamano. Sandro però decide di rispondere a modo suo: “Mi misi a studiare design, selezionando il corso adatto a me, che combinasse tecnica e creatività. Scelsi una scuola fiorentina, e già durante gli studi ritornai a lavorare in Ask creandomi un giro di clienti. Intanto in azienda si era passati dalle cucine in kit a modelli, diciamo, medi”.

Ma a Sandro non basta. C’è prospettiva, sana ambizione nella sua testa. Riesce da unire produzione, disegno, creatività, commerciale, marketing: “La svolta nel 2013, quando ho progettato la mia prima fiera a Firenze. Con l’orto-cucina il pubblico ha recepito il cambiamento. Che apprezzano tutti: dall’utente finale agli studi di architettura. E’ un vanto anche poter dire che mentre ci dicevanon tutti di portare in giro per l’Italia i nostri prodotti, la gente veniva… direttamente da noi. Le fiere dei due anni successivi, con aerodinamica e aerodinamica connect sono andate sempre in questa direzione”.

Sandro ce lo spiega mentre ci fa visitare l’azienda: “Il mio vantaggio – tiene a dirci – è che so come funzionano tutti i macchinari, sui quali ho lavorato fin da giovane. Se devo confrontarmi con uno dei nostri ragazzi parliamo la stessa lingua. E mi fa piacere vedere che oggi anche loro, partiti da mondi più tradizionali, stanno scoprendo un futuro diverso”.

Ask è in fase di sviluppo: uffici ed esposizione sono tutti rinnovati. Si respirano novità, movimento: “Mi stanno pure arrivando offerte di lavoro da tutto il mondo – conclude Sandro sorridendo – ne ho appena rifiutata una per la direzione di una delle più grandi case di produzione di elettrodomestici in India. Altri spunti invece mi sono arrivati per dirmi che potrei fare formazione e consulenze. E ci sto pensando seriamente: mi piacerebbe parlare con i giovani, dire loro che si può uscire dai percorsi tradizionali, trovando la propria strada. Servono impegno, fatica, passione: ma si può fare”.

Matteo Pucci