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A Palazzo Malaspina, a San Donato in Poggio, da sabato 4 giugno (inaugurazione alle 17.30), apre i battenti la retrospettiva di un pittore fiorentino di dimensioni  internazionali.

L’Unione comunale del Chianti Fiorentino in collaborazione con la Pro Loco di San Donato in Poggio rende omaggio a Silvano Campeggi (detto Nano), artista grafico tra i più conosciuti e apprezzati nel mondo, soprattutto per la sua lunga collaborazione con le case di produzione cinematografiche di Hollywood.

Tra le sale del prestigioso edificio rinascimentale, cuore del borgo chiantigiano, saranno esposte le sequenze di una lunga storia d’amore, tra Nano e i colori, tra Nano e le dive di Hollywood, tra Nano e i cavalli, tra Nano e la natura, tra Nano e la vita.

Una mostra sfaccettata e sensuale, vera e ironica che racchiude e ripercorre tutto il cammino artistico del disegnatore in cui troveranno spazio non solo i grandi manifesti cinematografici, ma anche le locandine, i bozzetti, i disegni, le tappe di una carriera che davvero ha saputo accendere i sogni della gente.

Da Audrey Hepburn a Clark Gable, da John Wayne ad Elisabeth Taylor, da Fred Astaire ad Humphrey Bogart.

In occasione della mostra, grazie al supporto di Francesco Nannoni e alla preziosissima partecipazione di Elena Campeggi, il pubblico potrà vivere un’opportunità unica. Nella splendida cornice di Palazzo Malaspina, ai visitatori è offerta la possibilità di entrare nella dimensione inedita di “Nano si racconta”.

Lavorando per la Warner Bros e la Metro Goldwin Mayer, solo per citarne alcuni, Nano non si è limitato ad entrare nella storia del cinema internazionale ma ha contribuito a costruirne le fondamenta. I manifesti che facevano rivivere i sentimenti sui muri delle città hanno di fatto attratto migliaia di persone nelle sale cinematografiche stimolandole a coltivare il linguaggio della settima arte, per sessant’anni.

Il bacio di “Via col Vento”, i cavalli bianchi di “Ben Hur”, la stola piumata di una sensualissima Marylin Monroe. Cosa deve essere stata nel dopoguerra, momento centrale e complesso in cui il libro della vita sociale e culturale era tutto da scrivere con la voglia di rinascere e il progetto collettivo di costruire il Paese, la sinfonia dipinta dei sentimenti di Silvano Campeggi.