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Ci sono le ricette dell’infanzia di tanti chiantigiani, raccontate con quel tono confidenziale che fa sentire subito a casa. Dall’arrosto girato ai dolci tradizionali, dal sugo di lepre alla porchetta acquistata il sabato mattina al mercato di Greve… .

Si chiama “Il sapore dei ricordi” (Masso delle Fate edizioni) il libro della panzanese Sofia Rimini che ha un qualcosa di accogliente, familiare, a tratti anche rassicurante.

“Sono nata e cresciuta a Panzano – racconta Sofia – da genitori commercianti di frutta e verdura. Sono sposata e vivo a Greve in Chianti. Laureata in viticoltura ed enologia, lavoro in un’azienda che si occupa di prodotti enologici, analisi di laboratorio vino. A Panzano in Chianti”.

La cucina è una passione, un luogo dei ricordi e dei profumi: “Adoro cucinare – prosegue Sofia – con il gusto e il piacere di farlo per gli altri. Mi piace anche leggere libri che parlano di cucina, di amori legati al cibo e alle ricette”.

Nasce da qui la decisione di scrivere questo libro. E da un motivo speciale: “Non volevo dimenticare le ricette della nonna e il gusto di prepararle. Ho così unito i migliori ricordi ai sapori e agli odori che c’erano nella cucina dei miei nonni. Volevo scrivere qualcosa che rimanesse per sempre legato a loro, regalare un… ricordo nel ricordo alla mia famiglia”.

“La magia – spiega – in quella cucina c’è sempre stata. Era un luogo d’incontro, di storie, di vita. Le mie sono appunto ricette di vita, legate ai ricordi attraverso una narrazione semplice e casereccia della cucina chiantigiana.”.

“E’ stata mia zia Maddy – prosegue Sofia raccontando come ha poi deciso di pubblicare il libro – a contattare la casa editrice e a finanziare il libro; mentre mia cugina Marianna ha corretto le bozze. Il 25 dicembre 2012 è stato un bellissimo Natale: ho regalato a tutta la mia famiglia il libro. E’ stato un momento emozionante”.

“La mia ricetta preferita? Non esiste – sorride Sofia – tutte hanno una loro storia e sono uniche e speciali. In quelle al top metto sicuramente la ribollita, le bracioline fritte, la pizza e le peschine dolci con l’alchermes”.

“Non mi definisco certo una scrittrice- conclude Sofia – ma semplicemente una persona che ha voglia di non dimenticare il passato. Ma di tramandarlo a figli e nipoti, come hanno fatto i miei nonni con me”.