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A Greve in Chianti la tradizione riscopre il Giaggiolo ponendo il fiore dalle antiche origini al centro di un evento che apre nuovi percorsi di valorizzazione promozionale, economica e turistica. Tra le colline del Chianti, ricoperte di ulivi e vigne, spiccano onde profumate color lillà.

E’ il fiore simbolo della Toscana che proprio in queste settimane, torna a nobilitare la campagna con la sua elegante fioritura.

Il Giaggiolo, l'”orchidea dei poveri”, cara a poeti e stornellatori del passato, il cui nome è legato a Iride, la dea greca associata al fenomeno dell’arcobaleno, aspetta di essere omaggiato a San Polo in Chianti in occasione della Festa del Giaggiolo che si terrà dal 5 all’8 maggio.

Musica, escursioni, competizioni sportive, arte, libri e buona cucina. Sul palcoscenico della frazione chiantigiana sale il fiore gigliato le cui radici ed essenze hanno svariate applicazioni. Profumo, liquore e persino antidolorifico.

La radice del Giaggiolo è un rimedio naturale per alleviare il dolore dei piccini durante la fase di dentizione, avendo naturalmente un leggero effetto antidolorifico.

Il Giaggiolo, coltivato sin dall’’800, è stato usato per secoli in preparazioni di vario tipo per alleviare la tosse, contrastare gli effetti del morso della vipera, oltre che come profumo, cosmetico e ingrediente per la preparazione di marmellate e dolci.