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La “Festa della stagion bona”, che si svolge il 25 aprile di ogni anno, è uno degli eventi più attesi a Panzano in Chianti e uno dei più caratteristici e suggestivi di tutta l’area.

Una giornata intera dedicata alla storia, alla tradizione e soprattutto all’orgoglio di un paese tra i più fieri di tutto il Chianti.

Il momento centrale dell’evento sarà la rievocazione storica in cui tutto il paese è protagonista e che riporta Panzano indietro nel tempo, all’anno 1345.

L’episodio storico a cui si fa riferimento è il corteo che l’allora signore di Panzano, Luca di Totto de’ Firidolfi, organizzò proprio il 25 aprile di quell’anno ed al termine del quale fu giustiziato per impiccagione un giovane popolano, macchiatosi di crimini contro di lui.

La “Festa della stagion bona” è una delle manifestazioni più longeve del Chianti e si svolge ormai da più di quarant’anni. Ad organizzarla l’associazione culturale “Il Grondino”, da decenni attiva per la valorizzazione delle feste e tradizioni popolari panzanesi.

Il Grondino, come spiega il presidente Claudio Gualdani è un’associazione senza fini di lucro nata negli anni ’90 e composta quasi per intero da giovani tra i 20 e i 30 anni che ha come unico scopo quello di valorizzare le tradizioni del paese, organizzando feste e manifestazioni come questa, che è la più importante e la più sentita.
Panzano conserva ancora intatte molte caratteristiche del paese di una volta ed i suoi abitanti, orgogliosi e fieri, ricordano per spirito i contradaioli senesi, rivalità incluse.

Il “Grondino” organizza anche lo scoppio del carro e la colombina, il martedì dopo Pasqua, la rassegna musicale “Chianti in rock” dedicata alle band locali emergenti, la festa di Sant’Anna il 26 luglio.

La “Festa della Stagion Bona” inizierà dal mattino, ma il momento clou è a partire dalle 16, con la sfilata lungo le vie del paese che culmina nell’episodio dell’impiccagione. La storia è narrata da un araldo, che da un terrazzo ed accanto al Duca, racconta al pubblico gli eventi fino ad arrivare alla tragica votazione dei giudici incappucciati, che decidono la sorte dello sventurato ladro con in mano due noci: quella bianca significa salvezza, mentre quella nera la condanna a morte.

La festa andrà avanti fino a notte, con balli e canti in piazza e la tradizionale “quadriglia”, la danza a coppie sulle note della “marcia di Radetsky”.